La Cattedrale di Caltabellotta
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La Cappella del Crocifisso. Opera di non poco pregio artistico è il Cristo ligneo probabilmente d’epoca bizantina. Posto all’interno di una cornice lignea. Per il periodo in cui è stato realizzato, acquista molta importanza per la somiglianza con il volto della Sacra Sindone.
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La Cappella di San Lazzaro Vescovo e della Maddalena. Qui lavorò il Ferraro abbinando abilmente la sua arte ad una cappella che sembra essere di poca importanza rispetto alle altre, ma ne riveste di molta, se si guarda alla capacità dell’artista, nel realizzare la meraviglia della Maddalena e la cattedraticità del Vescovo che è rappresentato alla stessa maniera del San Benedetto del Gagini.
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La Cappella dell’ultima cena. Le grandi tonalità di colore che si combinano sul fondo della Cappella dell’ultima cena dell’Antonio Ferraro, attraggono l’attenzione del visitatore. L’affresco cinquecentesco incorniciato da un rifinitura barocca che è sovrapposta all’affresco originario per farne spiccare la qualità e la bellezza, lascia leggere nel restauro fatto nel 1998, le aureole dei dodici Apostoli, purtroppo la parte della cena è andata perduta. Nella parte centrale dell’affresco è rappresentato un castello è con probabilità quello del Conte Luna. Accanto a questo, la figura di San Pellegrino nell’atto di predicare ed in alto, al centro, Dio Padre tra angeli e cherubini tra i quali s’intravedono dei liuti e dei flauti. |
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La Cappella della Madonna della Consolazione. Nella sua gran semplicità di madre nell’atto di allattare il piccolo, è posta l’opera d’Antonello Gagini, uno dei più grandi scultori del 1500, nasce a Palermo nel 1478 ed opera come scultore a Messina dal 1498 al 1508, ritorna a Palermo nel 1509 e vi morì nel 1536. L’opera del 1535, è posta all’interno di una cappella dove la chiusura ad arco e fatta con una conchiglia di marmo grigio. La dolcezza del movimento, la genuinità delle forme fa dell’opera una tra le più belle d’Antonello Gagini.
Sullo zoccolo dell’opera è rappresentato in bassorilievo la natività centralmente, a destra uno scudo stemma ed a sinistra il volto di un angelo. Abside della prima chiesa proto cristiana |
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L’altare maggiore. Posto all’interno della costruzione romanica, riveste una grande importanza per le tonalità pastello e per la costruzione dell’abside, con due colonne per lato sotto ad un timpano del quale oggi resta solo l’accenno, al centro la cappella della Madonna della neve del Giacomo Gagini di marmo. All’altare si accede con una piccola gradinata e questo è collegato alla cappella del S.S. Sacramento, per mezzo di una porticina che facilita il riponimento della Pisside nel tabernacolo, posto sotto l’altare del S.S. Crocifisso ligneo, che oggi è posto accanto alla Madonna dei Miracoli nella chiese di Sant’Agostino. |
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