Pasqua a Caltabellotta 2008
Si sono conclusi da qualche giorno i Festeggiamenti della Pasqua 2008 e come promesso ecco a voi la documentazione fotografica. Caratteristiche della Pasqua di quest’anno sono state le luci scenografiche ed il tempo incerto. Le previsioni metereologiche ci hanno fatto vivere con pathos i giorni d’attesa, ma nei momenti importanti il tempo è stato dalla nostra parte regalando talvolta quell’abituale visione surreale dello scenario avvolto da una nebbia nomade. I preparativi hanno visto però la grinta di sempre e la riuscita dei festeggiamenti ha reso onore all’evento che si rinnova ormai da secoli. Lo spiazzo Laurìa è stato completamente sgombrato dalle auto ed illuminato artisticamente da un impianto luci degno del concerto di grandi pop star. Ma le star nel nostro caso sono state le nostre rocche e i nostri monumenti che in quelle due serate hanno veramente cantato al cuore dello spettatore. Illuminate da meravigliosi colori cangianti, con “Le quattro stagioni” di Vivaldi in sottofondo, in quella gelida notte d’inizio di primavera, hanno veramente scaldato il cuore alla fine della Veglia Pasquale, sottolineando la vittoria di Cristo sulla morte. Da qui la grande attesa che ha raggiunto il culmine all’alba con l’uscita di San Michele, simbolo della grinta e del fervore giovanile. Le luci cangianti, il cielo albeggiante, le voci assordanti dei ragazzi, la Sammichilata impazzante della banda musicale e il portone di fronte che si spalanca: eccolo fuori lu Santu di li picciotti schetti accolto dal Gloria, dai fuochi d’artificio e dal fragore della gente. Comincia il giro per le vie del paese svegliando di buon’ora grandi e bambini fra la nebbia che va e viene e la schiera di piccoli San Michele sulle rispettive vare di cui si sono per tempo attrezzati tutti i bambini. Alla musica della banda il comitato ha aggiunto quest’anno “Li Tammurinara Maria SS. del Monte” di Racalmuto gruppo di nove tamburi che con un ritmo coinvolgente anticipava l’arrivo del Santo nelle vie. Trionfale l’arrivo di San Michele in Piazza Umberto I° trainato veramente (a giudicare dai volti grintosi e fieri), dai piccoli Sammichilara attraverso nastri colorati. Pausa pranzo a base dei prodotti tipici Pasquali, immancabile la froscia, e pausa sonno per tutti i ragazzi che hanno fatto la nottata. La nebbia, che al pomeriggio ci ha fatto temere il peggio, ad un certo punto è sparita lasciando però un freddo tagliente, ma la nostra tradizione si è ancora una volta rinnovata. Lo spiazzo Laurìa illuminato splendidamente, la gente intrepida avvolta nei suoi cappotti di lana, la musica della banda ”C. Schittone di Caltabellotta” da un lato e delle trombe e tamburi degli sbandieratori “Antica Ibla Major di Paternò” dall’altro, che nonostante il vento hanno offerto un incantevole spettacolo con il fuoco. Alla fine della Santa Messa, San Michele ha iniziato il suo ruolo di messaggero creando come al solito vivace scompiglio fra la gente: Oh Maria bedda Maria, bona nova portu a tia, To Figliu Risuscità, l’arma mia si cunsulà! Accompagnando la Vergine velata di nero dalla Chiesa del S. Salvatore verso la Chiesa Madre è apparso Vittorioso nella sua Umana Divinità il Salvatore del Mondo, in mezzo al portone di quella Cattedrale protagonista di tante vicende umane della nostra comunità e che tanta storia conosce, fra raggi luminosi proiettati verso l’alto e la sacralità corale del Sanctus del Requiem in re min. di Wolfgang Amadeus Mozart, facendo trattenere il respiro all’intera piazza. Quindi Lu ‘Ncontru fra un breve spettacolo d’artificio ed un insolito ospite: qualche fiocco di neve. Dopo un accorato arrivederci da parte dei ragazzi al loro Santo si è scatenata una pioggia incessante che ha permesso nonostante tutto, di realizzare lo spettacolo dei fuochi pirotecnici presso il monte Calvario, con una nitida visione data dalla pioggia e la possibilità di ammirare gli splendidi colori nel nuovo accostamento di verde, giallo e carminio. Sperando che questo commento accompagnato dalle immagini che seguiranno, abbiano fatto sentire presente per un attimo chi di voi avrebbe voluto esserlo, ma non lo è stato, porgiamo i più calorosi saluti e vi diamo appuntamento al prossimo evento. Testo Maria Castrogiovanni |
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